Queste poche righe hanno lo scopo di illustrare meglio di cosa si parla quando sentiamo pronunciare la parola “microlevigatura” o come la chiamiamo noi, levigatura chimico meccanica.
Con il passare degli anni, una qualsiasi superficie subisce inevitabilmente un’ usura, che sia meccanica (calpestio) o chimica (caduta di prodotti acidi o errata manutenzione), si tratta sempre di qualcosa di poco appagante alla vista, ma anche di poco pratico, in quanto ne accelera le condizioni di degrado e d’invecchiamento.
In molte situazioni capita che le tempistiche di risoluzione alle suddette problematiche siano realmente ridotte, in quanto si tratta di luoghi pubblici (alberghi, supermercati, chiese, etc..) e che le condizioni d’intervento debbano essere estremamente veloci e poco invasive.
Ecco perché entra in gioco il processo di “microlevigatura”, che in questi casi va a sostituire la classica levigatura/piombatura, donando gli stessi aspetti estetici (pulizia, uniformità e lucentezza), ma avendo comunque dei limiti; si garantirebbe comunque un lavoro veloce, pulito e indubbiamente molto più economico.
Vorremmo citare uno dei tanti lavori di microlevigatura che abbiamo eseguito, per noi uno dei più affascinanti e significativi: il Duomo di Milano, nello specifico le pavimentazioni dell’Altare Maggiore.
I Marmi presentavano delle imperfezioni, alcune dovute alla caduta di sostanze acide (bruciature o corrosioni), altre invece dovute dall’usura da calpestio.
Abbiamo optato per questa tipologia d’intervento in quanto, essendo un luogo religioso sempre aperto ai turisti e ai fedeli, si doveva comunque garantire loro un servizio senza dover per forza far chiudere la struttura al pubblico e senza recare troppo disturbo ai visitatori.
Infatti il lavoro è stato finito in tempi brevissimi, rispettando quanto richiesto dalla direzione lavori e ottenendo un risultato estetico veramente soddisfacente.